martedì 26 giugno 2007

काल्दो orientale

Gocce di sudore imperlano la mia fronte, la maglia che ho addosso è bagnata; un caldo afoso entra dalle finestre. E' estate e non si respira. Mi vengono in mente le estati trascorse a Bagdad, col caldo "bestiale" che bruciava, stavo molte ore chiusa in albergo a ripararmi dal sole infuocato che c'era fuori. A volte uscivo e andavo in piscina, all'Italian Club, dove c'erano alberi di datteri, buonissimi che mangiavo volentieri,
anche lì faceva caldo e io bramavo il fresco dell'Italia quel fresco ventilato che ora non trovo più. La prima volta che sono andata nei paesi orientali, per lavoro, perché io ero capo balletto di un gruppo di 7 persone, scendendo dall'aereo ricordo che provai la sensazione di entrare in un forno, dal caldo che faceva; non ero abituata. E ora qui in Italia ci stiamo avviando verso un cambiamento climatico che mi fa tornare indietro coi ricordi vissuti in paesi stranieri.
Preferisco l'inverno a questo caldo eccezionale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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